A Roma dal 1915, Ceracchini inizia a dipingere da autodidatta, riflettendo le proprie origini contadine e toscane in una pittura dai temi agresti e dal segno lineare, essenziale ed arcaizzante, legato al Quattrocento toscano, che gli procura da subito l’appoggio di Armando Spadini. Nel 1925 stabilisce il suo studio a Villa Strohl-Fern, dove lavorerà tutta la vita. Inizia il periodo creativo più intenso: Ceracchini diventa uno degli esponenti più rappresentativi del gruppo Novecento, con il quale espone a tutte le principali rassegne nazionali e internazionali, ma appoggia e si lega anche agli artisti della nascente Scuola Romana. A partire dal dopoguerra si dedica soprattutto all’arte sacra realizzando a Roma le decorazioni della cappella dell’Università e della chiesa di Santa Emerenziana (1946), le lunette del quadriportico monumentale del cimitero del Verano (1947-48), la cappella di San Giuseppe nella chiesa di S.Eugenio e le pitture della chiesa di San Leone Magno (1952). 1921-1923-1925: Roma, I- II-III Biennale Romana, Palazzo delle Belle Arti 1926- 1929: Milano, I- II Mostra del Novecento Italiano 1928-1930-1936-1938-1940-1954: Venezia, XVI-XVII-XX-XXI-XXII- XXVII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte 1929: Roma, Collettiva Romana alla Casa d’aste Bragaglia 1931-1935-1939-1943-1951-1955-1964: Roma, I-II (sala personale)-III-IV-VI-VII-IX Quadriennale Nazionale d’Arte 1957: Roma, Galleria del Vantaggio (mostra personale) 1979: Roma, Galleria La Barcaccia (mostra personale) 1993: Valiano (Siena) – Cortona, Palazzo Ferretti (mostra personale di disegni)

- L. BOSCHERINI, Gisberto Ceracchini. Un “caso” dell’arte italiana del ‘900, Perugia 1999 (con bibl.)