Artista dal facile ingegno creativo, a Milano Alma Fidora conosce, giovanissima, Ugo Nebbia - che sposerà nel 1929 - e nel 1914 partecipa alla prima (e unica) mostra del gruppo d’avanguardia artistica Nuove Tendenze esponendo quattro stoffe ricamate con motivi astratti (Note di colore) di ispirazione futurista. Dal 1915 al 1919 insegna in zona di guerra. Dagli anni Venti si dedica - per necessità economica - alla moda, realizza disegni per stoffe, vestiti e ventagli e collabora con Venini nell’industria vetraria. Viaggia molto accanto a Nebbia, itinerante soprintendente ai monumenti, e contatta artisti e letterati tra cui Guidi, Semeghini, Depero, Prampolini, Severini. Negli anni Trenta si avvicina all’aeropittura (Energie aeree ; Mare) e in occasione di una personale alla galleria Genova di Genova (1938) presenta opere caratterizzate da una nuova tecnica polimaterica che utilizza lana, seta, cotone e iuta e accese cromie (Le mie piante grasse; Mattino milanese; La Senna). Dopo la seconda guerra mondiale la Fidora non espone più ma continua a lavorare e a viaggiare anche dopo la morte di Nebbia nel 1965 (“non ho mai preso né la vita né me stessa sul serio” dice di sè). Poco è rimasto delle sue fragili opere dopo i bombardamenti delle due guerre. 1914: Milano, I Esposizione del gruppo Nuove Tendenze 1925: Parigi, Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne 1935 - 1939: Roma, II-III Quadriennale Nazionale d’arte 1936 – 1938 : Venezia, XX-XXI Biennale Internazionale d’arte.

- A. FERSEN, Alma Fidora, catalogo della mostra, Genova 1938 - L. VERGINE, L’altra metà dell’avanguardia. 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche, catalogo della mostra, Milano 1980 - E. CRISPOLTI, Il Futurismo e la Moda, Venezia 1988.