Studia disegno e incisione all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, poi pittura a Firenze seguendo i corsi di C. Markò. Si fa conoscere dal pubblico nella Promotrice di Genova del 1866 con il quadro "Cacciagione". Negli anni 1869 e 1870 vince il primo premio per l'incisione all'Accademia Ligustica. Dal 1870 al 1879 partecipa a numerose esposizioni a Genova, Torino, Milano, Roma. A Firenze nel 1872 vince la medaglia d'oro con il dipinto "Le reclute". Nel capoluogo toscano frequenta assiduamente il Caffè Michelangelo. Vive a Roma tra il 1870 e il 1877 subendo l'influenza dei pittori spagnoli M. Fortuny e J. Villegas. Fa parte dal 1872 al 1884 della Scuola di Rivara realizzando incisioni realiste. Nel 1880 colpito da una malattia agli occhi, pur continuando sporadicamente a dipingere, si dedica alla ceramica e all'arredamento, realizzando, a livello industriale con il figlio Arturo, pezzi di alta qualità. A Torino nel 1902 espone, tra l'altro, un pianoforte a forma di lira ornato di fiori colorati a smalto: i suoi mobili piuttosto eccentrici vengono apprezzati per i raffinati dettagli e gli ornamenti liberty. Nell'Esposizione italo-americana del 1892 è presidente della Sezione dedicata alla ceramica e alla vetraria. Ha contatti con la Fornace San Lorenzo di Chini e con la Fenice di Manlio Trucco. Nel 1925 espone alla II Biennale di Monza maioliche e porcellane.

- Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell'800, n. 3, pp. 273-274 - (L.U….., pp. 301-302) - I. DE GUTTRY, M.P. MAINO, Il mobile Liberty italiano, 1984, pp. ….)