Di famiglia ebrea e d’animo fragile, Arturo Nathan mostra fin da giovane la propria inclinazione artistica, cui potrà dedicarsi con passione solo dopo la guerra. Autodidatta, realizza infatti le prime opere attorno al 1921, caratterizzate da un segno primitivista (Fiume Tropicale). Conosce in questi anni gli amici artisti Carlo Sbisà, Giacomo Girmounsky e i letterati Bobi Bazlen e Silvio Benco. A Roma, nel 1925, conosce Giorgio de Chirico da cui trarrà le ambientazioni metafisiche con spiagge e cavalli, ruderi e statue abbandonate delle nuove opere mescolando su tavola olio e tempera. Con gli amici conterranei Sbisà e Fini condivide la sua prima personale alla galleria Milano nella città omonima e il clima di “realismo magico” delle pitture. Negli anni Trenta, caratterizzati da un’intensa attività espositiva, realizza soprattutto marine dove il dramma pesonale si traduce in visioni da incubo, inquietanti, con naufragi, coste ghiacciate e cromie cupe con richiami al romanticismo tedesco ma anche luci classiche vicine a Lorrain. Nel 1940 è confinato nelle Marche come cittadino inglese ebreo e poi internato nel lager di Biberach dove trova la morte nel 1944.

BIBLIOGRAFIA: - A. TROMBADORI, Arturo Nathan, catalogo della mostra, Roma 1965 - M. FAGIOLO DELL'ARCO, Arturo Nathan 1891-1944, catalogo della mostra, Roma, 1990 - V. SGARBI, Arturo Nathan. Illusione e destino, catalogo della mostra, Milano 1992 (con bibl.). ESPOSIZIONI: Dal 1926 al 1936: Venezia, XV- XX Esposizione Biennale Internazionale d’Arte 1928: Milano, galleria Milano (mostra personale) 1931 – 1935: Roma, I-II Quadriennale Nazionale d’Arte 1933: Vienna, LIV Jahresausstellung Moderna Italienische Kunst 1947: Roma, V Quadriennale Nazionale d’arte (retrospettiva) 1989: Trieste, Galleria «Arte3», retrospettiva 1990: Roma, Galleria dei Greci, retrospettiva 1992: Aosta, Centro Saint-Benin, retrospettiva.