Figlio di un decoratore e pittore di paesaggio, grazie all'interessamento del generale Cialdini - conosciuto quando combattè volontario nell'esercito italiano contro l'Austria - entra nell'Accademia di Belle Arti di Bologna e poco dopo esordisce ad Alessandria, ove lavora come fotografo e disegnatore meccanico del Genio Civile, ottenendo una medaglia d'oro per l'opera "Genio e povertà" (Genova, Collezione Tagliacarne). Torna ad esporre nel 1872 a Treviso e dal 1881 è presente in rassegne nazionali e internazionali a Milano, Roma, Venezia, Torino, Verona, Padova, Londra, Monaco e Parigi. Vince anche alcuni premi con quadri di genere, ispirati a temi rustici e familiari, paesaggi e ritratti: gli conferiscono la medaglia d'argento nel 1884 a Londra, la medaglia d'oro nel 1893 a Milano e l'assegno Levi nel 1898 a Torino con l'opera "Le gioie della famiglia" acquistata dal Ministero della Pubblica Istruzione per la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Importante è anche la sua attività come frescante in ville e palazzi signorili - Palazzo Contarini Camerini a Piazzola sul Brenta, Villa Valduga a Feltre - in chiese - San Giovanni Ilarione a Vicenza, Basilica del Santo a Padova - e come pittore di opere a soggetto religioso visibili oggi nelle chiese padovane di San Benedetto Novello e Sant'Antonio Arcella.

- A.M. COMANDUCCI, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1973, vol. IV, p. 2293 - Catalogo Bolaffi della Pittura italiana dell'Ottocento, …., n. 3, p. 350 - P.L. FANTELLI, Pietro Pajetta, in La Pittura italiana. L'Ottocento, Milano 1991, vol. II, p. 944.