Trasferitosi a Napoli nel 1895, nonostante l'iscrizione all'Accademia per formarsi Pansini preferisce la Scuola libera di Disegno di Giuseppe Boschetto grazie alla quale espone insieme al gruppo della "Secessione dei 23" presso la Prima Esposizione Giovanile di Napoli (1909). Nel 1911 si reca a Roma per breve tempo ma contatta i secessionisti austriaci e i preraffaelliti ed espone alla mostra d'arte degli Indipendenti a Palazzo Teodoli. Partecipa inoltre a diverse edizioni della Promotrice napoletana (1911-1917-1921-1924) e alle prime due edizioni delle Mostre Giovanili, ancora presso la città partenopea: si tratta di rassegne organizzate dal CNAG (Comitato Nazionale Artistico Giovanile) di cui lo stesso Pansini è fondatore. Abile e appassionato organizzatore, Pansini è fra i principali fautori della rassegna biennale napoletana (prima edizione al 1921) e soprattutto è fondatore della rivista "Cimento", foglio la cui indipendenza non lo fa sopravvivere al regime fascista, trovando tuttavia una seconda vita quando nel 1944 diventa l'organo ufficiale del partigiano Fronte Unico Rivoluzionario. La sua produzione matura si caratterizza per le talvolta complesse tematiche simboliste a carattere decadente dal linguaggio di forte espressionismo.

Mostra di opere di Edoardo Pansini, Napoli 1928. Catalogo della mostra, Napoli 1928; C.G. MARCHESINI, Letteratura e Arte: Il pittore napoletano Edoardo Pansini, in “Fiamma italica”, Milano, febbraio 1935, pp. 68-70; P. RICCI, Arte e artisti a Napoli (1800-1943), Napoli 1981, pp. 133-142; In margine. Artisti napoletani fra tradizione e opposizione. 1909-1923, Milano 1986. Catalogo della mostra a cura di M. PICONE PETRUSA, Milano 1986, pp. 72-85; M. PICONE, La Pittura in Italia. Il Novecento/1 (1900-1945), Milano 1991, vol. II, p. 1006, con bibliografia precedente.