La prima testimonianza del lavoro di Pantaresi è la statua di S. Agostino per la chiesa del Sacro Cuore in via Marsala a Roma (1880). Partecipa a numerose edizioni dell’esposizione di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Roma (1883: busto di Garibaldi; 1884: busto in gesso di Umberto I; 1888: busto in gesso di Marco Papirio; 1892: Quant’è buono, bronzo e due busti in gesso e in bronzo; 1895-96: Ottobre, in bronzo). Tra il 1887 e il 1888 realizza il busto di Paolo Dal Pozzo Toscanelli per la salita del Pincio. Nel 1890 presenta alla Mostra della Città di Roma il gruppo in gesso Fra le ginestre, un Ritratto in terracotta e due studi di teste. Opera anche nel restauro: nel 1890 lo realizza sul busto di Armellini al Pincio e più tardi, nel 1893, lavora anche su su due sfingi presso l’emiciclo di Piazza del Popolo e sui busti di Manzoni, Vittoria Colonna, Tortolini e Poletti
Per la Passeggiata del Gianicolo realizza nel 1895 il busto di Giacomo Pagliari, sul calco dell’erma, opera di Luigi Majoli (1871), conservata presso il Palazzo dei Conservatori (I Sala dei Fasti). Sempre per il Gianicolo realizza nel 1908 il busto di Giuseppe Avezzana e nel 1911 il busto di Quirico Filopanti (1912).
Tra 1908 e 1910 scolpisce Il Lazio per il portico del Vittoriano: la commisione che lo sceglie indica il suo modello per la “mossa ardita della figura , egregiamente composta sullo scudo che le forma contorno ed appoggio al pilastro”.
Per l’allestimento della storica esposizione del 1911 realizza due sculture effimere, La Forza e La Giustizia per l’ingresso d’onore in Piazza d’Armi. Altre opere sono pure sulla facciata del palazzo della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (La Fama), e al cimitero del Verano (il bassorilievo Angelo che spicca il volo tenendo tra le braccia una bambina per la Tomba Sacchi e una lapide per il loculo della famiglia Botticella).
BIBLIOGRAFIA / ESPOSIZIONI
- V. VICARIO, Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty, Lodi 1990, p. 788
- A. RICCOBONI, Roma nell’arte. La scultura nell’evo moderno dal Quattrocento a oggi, Roma, 1942, p. 493
- A. PANZETTA, Dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del Primo Novecento, Torino 1994, vol. I, p. 220
- A. CREMONA, S. GNISCI, A. PONENTE, Il giardino della memoria. I busti dei Grandi Italiani al Pincio, Roma 1999, p. 159, p. 188, pp. 204-205, p. 210, con bibliografia precedente.
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Si è costituito l'Archivio Atanasio Soldati (Parma 1896-1953) con lo scopo di documentare il lavoro del Maestro e di realizzare il suo primo Catalogo Generale delle opere. L'Archivio, è pronto a ricevere materiale e documentazione su Atanasio Soldati e quanto altro sia utile a ricostruire la vita e le sue opere. È stato costituito anche il Comitato Scientifico per l'archiviazione e il rilascio dell'attestato per le opere originali del Maestro. Il Comitato chiede ai Collezionisti di poter esaminare le notizia di ogni opera, il materiale fotografico o le dichiarazioni di autenticità già rilasciate in passato e in particolare da Augusto Garau (1924-2010). Tutte le opere di comprovata autenticità verranno archiviate e pubblicate sul Catalogo Generale delle opere dell'Artista.