I primi studi li compie a Vienna e a Monaco. Nel 1899, dopo quattro anni trascorsi a Firenze, arriva a Roma, dove resta fino alla morte. Particolarmente abile nella ritrattistica, realizza monumenti, medaglie, piccole cere e bronzi spesso esportati nella terra natale. A Roma partecipa a diverse edizioni della rassegna espositiva di Belle Arti legata alla Società Amatori e Cultori: nel 1892 presenta due busti in marmo e in gesso, un altorilievo e un gruppetto di bronzo; l’anno successivo presenta uno studio di testa; nell’edizione 1895-96 espone due ritratti ("prof. Cannizzaro"; "ritratto di bambino") e la statuetta in bronzo "Venere lava l’amore"; nel 1903 espone molti ritratti ("Ritratto della signora Sartorio"; "Ritratto del Barone Loeventhal"; "Ritratto del Prof. Meurer"; "S.E. il Barone Pasetti" oltre a un medaglione in marmo e all’opera Fontanella). Tra le opere si ricordano il Monumento al ministro del Tesoro Tangorra a Venosa (1920) e, citata da Riccoboni, la Tomba di Elisabeth M. Wegener Passage presso il Cimitero dei protestanti con la figura della donna, morta nel 1902, distesa sul letto.

-Note d’arte: Ferdinando Seeboeck, in “Il Messaggero”, gennaio 1932 - A. RICCOBONI, Roma nell’arte. La scultura nell’evo moderno dal Quattrocento a oggi, Roma, 1942, p. 488.