Se si considera che la recitazione rimase l’attività predominante di Sergio Tofano stupisce l’importanza qualitativa e quantitativa della sua carriera di disegnatore e vignettista, avviata da autodidatta dopo l’università con l’uso della celebre firma “Sto” a partire dal 1908. Collabora alle principali riviste degli anni ’10 (da «Primato» a «Numero») e nel 1917 inventa per il «Corriere dei Piccoli» la celebre figura del Signor Bonaventura le cui avventure, in versi e disegni, occuperanno per oltre quarant’anni la prima pagina del più diffuso giornale per bambini e per questo incredibile personaggio Tofano scriverà anche sei commedie. La grafica di Sto si ricollega al gusto più propriamente europeo di un déco dal segno sintetico ed elegante che troverà applicazione sia nella grafica pubblicitaria (il «Cantastorie Campari» del 1929) sia nella moda (come gli scialli premiati al concorso Piatti di Como). Intensissima fu l’attività di illustratore: lavora per testate come «Vanity Fair»,«La Gazzetta del Popolo» torinese e «Il Travaso delle idee» di Roma e per libri come «Il Castello delle carte» di Fanciulli per la SEI di Torino e «L’isola dei pappagalli» per la Garzanti. 1923 – 1927: Biennale di Monza, I-II-III mostra internazionale delle arti decorative 1925: Parigi, Mostra delle Arti Decorative e Industriali Moderne.

- P. PALLOTTINO, Una linea di sorriso, Sto (Sergio Tofano), Bologna, 1978 - Una storia lunga un milione, disegni, fotografie e spettiacoli di S. Tofano, Genova, 1979 - P. PALLOTTINO, Sto (Sergio Tofano) 1886 – 1973, in «Bollettino Informazioni d’arte», V, 1986, n. 17, pp. 12- 13