Dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia, espone sin dal 1941 come pittore figurativo e ottiene il Premio Maggioli nel 1947. Il suo stile presto si evolve verso l'astrazione: si avvicina agli artisti Fontana, Crippa e Dova, divenendo uno dei fondatori del movimento dello Spazialismo, di cui sottoscrive il Manifesto del 1951 e da cui si distacca solo tre anni dopo. Dalla fine degli anni Quaranta lavora come decoratore di opere in ceramica e in vetro e negli anni Cinquanta svolge con successo l'attività di designer di vetri collaborando con la SALIR (Studio Ars Labor Industrie Riunite), con Alfredo Barbini e con la Vetreria Alberto Toso di Murano. I suoi pezzi vengono esposti alle Biennali e alle Triennali italiane e alle varie rassegne internazionali: risalgono al 1951 i vasi "Asimmetrici", al 1954 la serie dei vasi "Milleocchi" realizzati a incisioni lenticolari per la Toso, mentre il vaso della serie "Variante" vince il IV Compasso d'oro nel 1957. Alla fine degli anni Cinquanta apre un suo studio disegnando sistemi di illuminazione architettonica. Questi nuovi interessi proseguono anche il decennio successivo con la progettazione e la realizzazione di apparecchi e sistemi di illuminazione (a livello urbanistico e territoriale), e lo studio di fonti alternative di energia.

- TONIATO, Spazialismi veneziani, in "Fontana e lo Spazialismo", catalogo Lugano 1987 - L'arte del vetro. Silice e fuoco vetri del XIX e XX secolo, catalogo della mostra, Roma 1991 - Il Movimento spaziale, catalogo della mostra, Milano 1998.