Studia arte col padre decoratore, poi in Svizzera e a Roma. Dal 1905 frequenta l’Accademia di Brera di Milano. Molto presto espone in numerose città europee: Como, Roma, Milano, Bologna, Venezia, Monaco di Baviera, Barcellona, Parigi e Berlino riscuotendo un discreto riconoscimento da parte della critica e di personaggi quali Previati, Morbelli, Grubicy e E. Gola, suo maestro. Nel 1919 si reca a Parigi ove ha l’opportunità di conoscere Picasso e Modigliani (che gli dedicò un ritratto), divide lo studio con Anselmo Bucci e studia le opere del Louvre. Negli anni Venti e Trenta ottiene alcuni importanti riconoscimenti come raffinato interprete di ritratti e paesaggi con figure: il Premio Mylius e il Premio Principe Umberto a Milano rispettivamente nel 1921 e 1923; il Premio Mortara al Concorso Ussi di Firenze; il Lascito Fornara alla Permanente di Milano; la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Arte del paesaggio di Bologna nel 1927; la medaglia d’oro dell’ENIT nel 1929 per “la più completa e artistica illustrazione” di Venezia; il Premio dell’Autoritratto Società Promotrice Belle Arti di Milano; la medaglia d’oro alla Mostra del paesaggio napoletano a Napoli (1934); la medaglia d’oro all’Esposizione universale di Parigi (1937); il secondo premio alla Mostra di “Bergamo antica” (1939).

L. Borgese, Opere del pittore Donato Frisia, Milano 1954 "D.Frisia" Catalogo (retrospettiva alla Casa della Cultura) - Livorno 1959. "D. Frisia" Catalogo - Galleria Radice - Lissone 1974.