Ultimo di dodici figli di una modesta famiglia fu indirizzato agli studi tecnici e, pur appassionato di pittura, all'inizio fu costretto ad impiegarsi nella Amministrazione dello Stato, coltivando contemporaneamente gli studi artistici all'Accademia “Albertina” dove fu discepolo di Felice Cerruti dal quale però apprese solamente i primi rudimenti del disegno. Da autodidatta, ma incoraggiato da Carlo Piacenza, Angelo Beccaria e soprattutto da Vittorio Avondo, che lo indirizzarono verso il paesaggio alla maniera della scuola francese del `30 perseverò nei suoi studi. Seguendo i vari trasferimenti della Capitale si spostò prima a Firenze, dove ebbe brevi contatti con i macchiaioli Telemaco Signorini e Nicolò Barabino, senza tuttavia subirne l'influenza. Nel 1880, affermatosi come efficace paesista, abbandonò definitivamente l'impiego e potè dedicarsi completamente, e con grande passione, al paesaggio della Campagna romana, sempre teso ad una ricerca del vero. Entrò nell'Associazione degli Acquarellisti in Roma e dal 1878 partecipò ininterrottamente a tutte le mostre divenendone presidente in un periodo particolarmente felice per gli Acquarellisti che vennero invitati ad esporre anche all'estero; fece parte del gruppo dei XXV. Trattò soprattutto paesaggi della Campagna romana, ben disegnati e solidamente costruiti; ritrasse in grandi lastre l'atmosfera delle colline ondulate, dei boschi, delle sterpaie e degli acquitrini del Lazio con una tecnica robusta e misurati chiaroscuri. Dipinse la Campagna vedendola più con i propri sentimenti che con i propri occhi, quasi filtrandola attraverso la propria sensibilità e, di conseguenza, attenuando un verismo deciso e freddo con una delicata e poetica interpretazione della natura, sempre pervasa da un sottile senso di malinconia. Dipinse ad olio ed acquarello ed eseguì anche ottime acqueforti. Prof. Renato Mammucari

ESPOSIZIONI: - Società Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma; - 1891 Società In Arte Libertas; - 1896 Festa dell'Arte e dei Fiori a Firenze; - 1921 Prima Biennale romana. BIBLIOGRAFIA: - I paesaggi di F. Petiti, in “L'Illustrazione Italiana”, 31.08.1902; - C. Montani, F. Petiti, in “Il Messaggero”, 29.09.1924; - C. Montani, F. Petiti, in “Il Messaggero”, 28.11.1928; - E. Jesurum, F. Petiti, in “Il Mondo”, 27.04.1932; - P. Scarpa, Notizie sulla vita di F. Petiti, in “Giornale della Galleria d'Arte”, Roma gennaio 1938; - P.E. Trastulli, F. Petiti e L'Associazione degli Acquarellisti in Roma, Velletri 1982.