Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ebbe come maestro Dario Querci che lo indirizzò ad un disegno semplice e delicato e ad un colorismo esuberante, si perfezionò all’Istituto Raffaele Sanzio sotto la giuda sia di Roberto ed Augusto Bompiani sia dello scultore Paolo Bartolini. Fu molto precoce in quanto già a tredici anni partecipava ad una mostra della Società Amatori e Cultori di Roma con un acquarello dal titolo Ritratto di fratello in cui rivelava eccellenti qualità di “verista”; partecipò, poi, su espresso invito degli organizzatori, alla sezione giovanile della esposizione di Venezia. Appena diciassettenne abbandonò ogni guida e proseguì la sua strada artistica col solo aiuto delle sue capacità e della sua abilità tecnica anche se a volte, spinto da ristrettezze economiche, fu costretto ad eseguire dipinti di maniera costruiti nello studio senza sentimento e carenti di originalità. Fu con l’entrata dei XXV che riuscì ad esprimere i toni ed i sentimenti che la Campagna gli ispirava e tanto amò questa che a volte, come nel Ritratto di miss K. Sage, inquadrò la figura su uno sfondo dell’Agro, trasferendo negli occhi della persona ritratta la malinconia e l’abbandono del paesaggio. Particolarmente versatile, trattò il paesaggio con buona resa plastica e chiaroscurale ed un taglio equilibrato con la veduta da ritrarre, la decorazione con vivaci eleganze, il ritratto e la figura con grande spirito di osservazione riuscendo particolarmente felice in questi ultimi soggetti per la ricercatezza e la grazia della posa, l’armonica gamma di colori, la dolcezza dell’espressione della persona ritratta quasi sempre inquadrata su fondi con qualche elemento decorativo e con luminosi paesaggi studiati in profondità. Fu anche incisore realizzando delle buone acqueforti nelle quali trasferì sulla lastra angoli e scorci della Campagna romana. Illustrò La Campagna romana di Cervesato, Torri del Lazio di Jandolo e il Don Chisciotte. Suoi lavori vennero acquistati dal re (“La nebulosa”, “La casta Susanna” e “Gli Zampognari” mentre altre opere sono conservate nella Galleria Capitolina e nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Prof. Renato Mammucari
BIBLIOGRAFIA / ESPOSIZIONI
ESPOSIZIONI:
- Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma;
- Società degli Acquarellisti, Roma;
- Secessioni, Roma;
- XIV Internazionale;
- Biennali e Quadriennali romane;
- Esposizione d’Arte Sacra, Padova;
- Mostra del Grigio-verde, Napoli.
BIBLIOGRAFIA:
- N. De Alvisio, Nuove decorazioni del pittore Carosi a Fermo, in “Emporium” 1914, 39, pagg.237-40;
- Vitali U. – Rosati G., G. Carosi, Fermo 1921;
- P. Scarpa, G. Carosi, in “Il Meridiano”, 05.03.1923;
- P. Scarpa, G. Carosi, in “Il Messaggero”, 26.01.1934;
- G.R., I fratelli Carosi, in “Corriere mercantile”, Genova 03.01.1952;
- C.D.O., G. Carosi, in “Accademia”, 05.1960;
- Fossani, G. Carosi al Palazzo delle Esposizioni, in “Rivista romana”, maggio 1960.
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