Avviato alla pittura dal padre, che ben presto superò, si iscrisse all’Accademia di San Luca dove completò gli studi sotto la guida dei migliori insegnanti dell’epoca. Come il padre, si lasciò subito sedurre dalla Campagna romana e dalle suggestive quanto malsane Paludi pontine (“quel poco che faccio”, soleva dire, “è tutto frutto spontaneo di ciò che credo una malattia ereditaria”). Quando agli inizi esordì con un quadro rappresentante una Mandria di bufali, le critiche e la ilarità dei seguaci del Fortuny, lo spinsero a dipingere per alcuni anni, secondo la moda del tempo, cavalieri e dame. Ben presto, però, ritornò a dipingere dal vero influenzato da A. Castelli e soprattutto dall’amico Carlandi, ispirandosi agli stessi temi di G. Raggio trattati con più ricercata gradevolezza e senza la drammaticità del pittore ligure. Dopo aver fatto parte della In Arte Libertas nel 1904 fu tra i fondatori dei XXV e venne proclamato “Capoccetta” della Campagna romana vita natural durante, ossia il “capobrigata” del movimento, quale attestato per la sua opera completamente dedicata agli aspetti maestosi e malinconici dell’Agro. Paesista della Campagna romana ritrasse con grandi qualità naturalistiche gli aspetti desolati e selvaggi delle vaste e solitarie pianure che circondavano Roma da ogni lato e scene di animali – soprattutto cavalli e bufali – sotto il vigile controllo dei butteri, colti nelle loro manifestazioni di animalità vitale e resi sempre con amoroso naturalismo ed in schemi immutabili ma sempre nuovi. Trattò con successo sia l’olio che l’acquarello raggiungendo una tale suggestiva efficacia rappresentativa da averne una fama internazionale; incise all’acquaforte una serie di vedute della Campagna romana ormai introvabili; riuscì molto bene nell’affresco, difficile tecnica con la quale si provò nel 1891 affrescando le lunette dell’atrio del Villino Durante e nel 1902 una sala del Villino Morani. Molte sue opere sono conservate nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nella Galleria Comunale d’Arte di Roma, nella Pinacoteca di Capodimonte a Napoli, nella Prefettura di Forlì e nel Museo di Arte Moderna di Liverpool.
Prf. Renato Mammucari
BIBLIOGRAFIA / ESPOSIZIONI
ESPOSIZIONI:
- Società Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma;
- Società degli Acquarellisti, Roma;
- Associazione Artistica Internazionale, Roma;
- Società In Arte Libertas.
BIBLIOGRAFIA:
- V. Pica, Coleman, in “Emporium”, 1911;
- D. Angeli, Coleman, in “Il Marzocco” 1911;
- F. Sapori, Coleman, Torino 1919;
- P. Scarpa, E. Coleman, in “Il Messaggero”, 21.02.1936;
- L. Jannattoni, I pittori Coleman, in “L’Urbe”, 1950;
- S. Raskovic, E. Coleman, 1981;
- G. Lomonaco, E. Coleman, in “Ottocento”, 1987;
- De Rosa P.A.- Trastulli P.E., I pittori Coleman, 1988.
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Si è costituito l'Archivio Atanasio Soldati (Parma 1896-1953) con lo scopo di documentare il lavoro del Maestro e di realizzare il suo primo Catalogo Generale delle opere. L'Archivio, è pronto a ricevere materiale e documentazione su Atanasio Soldati e quanto altro sia utile a ricostruire la vita e le sue opere. È stato costituito anche il Comitato Scientifico per l'archiviazione e il rilascio dell'attestato per le opere originali del Maestro. Il Comitato chiede ai Collezionisti di poter esaminare le notizia di ogni opera, il materiale fotografico o le dichiarazioni di autenticità già rilasciate in passato e in particolare da Augusto Garau (1924-2010). Tutte le opere di comprovata autenticità verranno archiviate e pubblicate sul Catalogo Generale delle opere dell'Artista.