Fu avviato all’arte dal belga romanizzato Giacomo Maes da cui apprese i primi elementi del disegno, studiato pazientemente e con serietà; deluso dall’insegnamento troppo classicheggiante di questi passò poi alla scuola dello zio Onorato Carlandi e, dopo un lungo periodo dominato dall’influenza del maestro, riuscì finalmente nel 1913, con una maturazione lenta ma costante, a raggiungere una propria autonoma individualità artistica. Il “vero” trattato in modo eccessivamente scolastico nei primi lavori si evolve sulla scia del Carlandi arrivando, nel periodo della maturità, ad astrarre dal modello che gli offriva la “realtà” paesaggi immaginari e luminosissimi che lui stesso chiamava “sogni pittorici”. Sensibile ed interessato a problemi luminosi, infatti, ottenne delle notevoli conquiste nel campo della luce senza per questo trascurare la forma, che risultò sintetizzata ma non falsata. Paesaggi della Campagna romana; l’Appia antica; Arcinazzo romano; Anticoli Corrado; scorci di Roma e di Castel Sant’Angelo ai cui affreschi dedicò venticinque acquarelli rappresentanti diversi scorci del Mausoleo, ora conservati in una sala del castello stesso. Riuscì particolarmente felice negli acquarelli e nei “sogni pittorici”; rari sono gli oli quasi tutti del periodo della maturità e con una tecnica quasi spatolata. Espose a numerose mostre a Roma, Napoli, Torino, Londra, ottenendo vari riconoscimenti ed incarichi, come quello del Ministero della Pubblica Istruzione di scoprire e restaurare gli affreschi di Castel Sant’Angelo, a cui dedicò venticinque acquarelli ove ritrasse diversi scorci del Castello, ora conservati in una sala del Castello stesso. Prof. Renato Mammucari

ESPOSIZIONI: - 1898 Esposizione generale, Torino; - 1901-1921 Società Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma; - 1901 Esposizione Italiana a Pietroburgo; - 1915 Associazione degli Acquarellisti, Roma; - 1921 Mostra del Grigio-verde, Napoli BIBLIOGRAFIA: - Roman Painter’s Triumph, in “Wats end”, 02.07.1910; - Pompeo Fabri pittore romano, a cura della sorella Giannina, Roma, Stab. Aristide Staderini, 1959; - D. Klitsche de La Grande Annesi, Il pittore che restaurò i dipinti di Castel Sant’angelo, in “L’Osservatore romano”, Roma 27.06.1959; - Franciolini, Pompeo Fabri pittore romano, in “Il Nazionale”, 1.01.1960; - M. raganelli, Pompeo Fabri, uno dei XXV della Campagna romana, in “Lazio ieri e oggi”, V, 1969, 1, pagg.13-4; - P.A. De Rosa, Pompeo Fabri: i sogni della Campagna romana, in “Paludi pontine e Agro romano nella pittura dell’Ottocento”, Editrice “Vela”, Cecchina, 1981, pagg.47-50; - R. Mammucari, “I XXV” della Campagna romana, Edizioni Tra 8 & 9, Velletri 1990, pagg.395-404.