Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Roma dove ebbe come maestri Luigi Bazzani, per la scenografia, ed Ettore Ferrari per il disegno; la sua formazione artistica però fu influenzata soprattutto da Alessandro Morani, insegnante di arte decorativa all’Istituto Artistico Industriale dove era iscritto ai corsi serali. Esordì nel 1902 esponendo alla Mostra degli Amatori e Cultori di Roma un paesaggio tratto da una suggestiva visione del Gran Sasso d’Italia. Fece parte del gruppo dei XXV; partecipò all’attività dell’altro gruppo di artisti De Corda Latii con identiche finalità, dedicandosi al paesaggio della Campagna romana con grande interesse. La vicinanza di Onorato Carlandi fece affinare il suo cromatismo arricchendolo con l’impegno di altre tonalità che esaltavano ancora di più i “colori” dell’Agro. Si impegnò principalmente a ritrarre paesaggi trattati sempre con taglio audace, adatto e misurato alla solennità della Campagna e così nelle poetiche Alpi Apuane, nelle isole assolate del Golfo di Napoli. Dipinse sia ad olio che ad acquarello; eseguì decorazioni, illustrazioni di copertine di libri e numerosi cartelli pubblicitari. La sua arte, scrisse di lui Piero Scarpa, “è fatta di getto, senza presunzione e senza intenzione di manifestare capacità tecniche stravaganti, avveniristiche”. Prof. renato Mammucari

ESPOSIZIONI: - Società Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma; - Mostra Nazionale di Grigio-verdi a Napoli; - Ia Biennale romana; - Quadriennale romana; - 1922 Mostra di Palazzo Pitti, Firenze; - 1922 Mostra dei XXV della Campagna romana; - Mostre italiane a Brighton e Birminghan BIBLIOGRAFIA: - P. Scarpa, Un paesista: E. Ortolani, in «Il Messaggero», Roma 23.12.1929; - R. Strinati, E. Ortolani pittore romano, Roma 1929; - E. Jesurum, E. Ortolani, in « Il Mondo» 01.03.1942; - G. Lomonaco, E. Ortolani il «guitto» dei XXV, in A. Cervesato « La Campagna romana nella pittura dell'Ottocento», Velletri 1982, pagg. 125-130.