Studiò all'Accademia di S. Luca ma poi completò la sua formazione artistica da autodidatta seguendo semplicemente la sua grande sensibilità, che riusciva a fargli sentire e vedere il bello come a pochi altri, ponendosi nella tradizione tardo-macchiaiola. Illustrò, assieme agli artisti più in voga del momento, l'Isotta Guttadauro del D'Annunzio con due delicatissime immagini femminili dalle quali traspare limpidissima tutta la sua arte. Nei cataloghi delle mostre tenute dagli Acquarellisti non vi è traccia della sua appartenenza alla Società. In un Album dell'epoca, però, un diligente quanto appassionato collezionista, nel raccogliere alcune delle opere più significative degli appartenenti alla Società, inserisce un acquarello del Ricci rappresentante un melanconico “Vecchio. Tra i soggetti preferiti ricordiamo, oltre al paesaggio, la figura, scene di genere e soprattutto teste di bambini che riusciva ad animare con un attento studio degli occhi e del volto. Nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma sono conservate diverse opere . L'anno successivo alla prematura morte la Società In Arte Libertas, che lo avevo visto tra i primi unirsi al Costa, gli allestiva una retrospettiva. Prof. Renato Mammucari