Dopo aver frequentato l'Accademia di San Luca dal 1855 al '61, allievo di Achille Vertunni, si accostò alla “maniera” del Fortuny attratto da quel forte colorismo di questi, che ritroveremo in tutta la sua vastissima produzione. Nel 1861 durante un soggiorno fiorentino ebbe occasione di vedere le opere del Morelli, del Palizzi e dell'Altamura rimanendo così impressionato da quella minuziosa indagine del vero nei suoi più disparati aspetti, da essere stimolato a studiare la natura dal vero en plein air. Fece parte della Società degli Acquarellisti chiamatovi dai fondatori Ettore Roesler Franz e Nazzareno Cipriani, riuscendo particolarmente felice ed immediato proprio con gli acquarelli. Da una lunga serie di viaggi in Italia, Francia, Spagna ed Inghilterra, trasse, come ricorda G.L. Marini, “impressioni di paesaggio e di genere, tutto volto all'acquisizione del dato reale e non sordo all'impressionismo del Morelli e del Celentano”. In ultimo subì anche l'influenza del Vannutelli e del De Sanctis, dedicandosi a temi storico-romantici, tendendo ad una interpretazione personale dei soggetti più che ad una loro precisa ricostruzione. Vinse le medaglie d'oro alla prima Internazionale di Monaco, venne premiato anche a Vienna, a Parigi, a Napoli, e nel 1906 ottenne il premio Muiller. Ebbe studio a Roma, prima in via Margutta 33 e successivamente in Via Flaminia 77, dove lavorò sino agli ultimi giorni della sua vita. Trattò con abilità il paesaggio, il quadro di genere e quello storico sia ad olio che a tempera ed acquarello, nel quale raggiunse una rara maestria, riuscendo molto bene anche come acquafortista. Sue opere sono conservate nell'Accademia di San Luca nella Galleria Nazionale d'Arte moderna, nel Museo di Roma, nella Galleria d'Arte Moderna di Palermo e di Milano, nel Metropolitan Museum di New York, nella Pinacoteca Nazionale di Budapest e nel Museo Simu di Bucarest. Il re Umberto e la regina margherita lo onorarono della loro “speciale benevolenza” acquistando molti suoi lavori per abbellire i palazzi reali.
Prof. Renato Mammucari
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