Nato da una famiglia borghese dedita al commercio si trasferì, al seguito dei vari spostamenti della capitale, prima a Firenze e poi a Roma dove risiedette per buona parte della sua vita finendo i suoi giorni a Tivoli. La sua inclinazione per la pittura fece sì che, anziché seguire le orme del padre e del fratello Giovanni, riuscì ad iscriversi all'Istituto di Belle Arti dove frequentò i corsi sino al conseguimento del diploma. Ad appena vent'anni aprì uno studio di pittura in via Ripetta che nel 1884 trasferì al numero 114 di via Flaminia Sposatosi con una piemontese conosciuta nel 1889 mentre affrescava la chiesa di San Maurizio Canavese, ebbe da questa ben dodici figli tra i quali Giuseppe e Augusto che continuarono l'arte paterna. Oltre che ad olio, dipinse ad acquarello, riuscendo proprio in questa particolare tecnica ad esprimere il meglio della sua arte con quella varia gamma di colori che riusciva a coprire l'intera scala cromatica della tavolozza. Pittore di genere, specialmente attento al mondo femminile, popolato di una serie infinita di «fanciulle in fiore» e di donne colte nella loro quotidianità fatta di «ore liete» o di «pene d'amore», di «gioie materne» o di «incontri fortuiti», nei quali è sempre lei, la figura femminile, ad essere la protagonista, mentre la presenza dell'uomo è ridotta a quella di mero supporto dell'impianto compositivo. Prof. Renato Mammucari

ESPOSIZIONI: -1884 Esposizione Generale Italiana, Torino.