Dopo aver seguito i corsi presso l'Accademia romana sotto la guida del Barilli, trascorse quasi tutta la sua vita nello stesso studio a Villa StrohlFern in una «atmosfera raccolta, circoscritta a un mondo ristretto, quotidiano, non problematico, che si può chiamare intimista», quasi un «diario, cioè il quotidiano esercizio, di un confronto poetico con la realtà», che dal 1934, anno della morte della figlia, divenne «storia del viaggio di un'anima» (R. Tassi). Nella primavera del 1911, interessato all'ambiente pontino, giunse a Terracina e tanto ne rimase affascinato che «sognò di farne - come ricorda F. Sapori - il proprio soggiorno prediletto di pittore». A Le culle, il suo primo quadro di soggetto pontino, ne seguirono infiniti altri, assieme a quei bozzetti di piccole dimensioni resi con «quattro pennellate luminose», fino alla Premiazione di bimbi in una scuola pontina che venne particolarmente apprezzata dalla critica e dal pubblico.
Prof. Renato Mammucari
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