Eleganti, raffinate e innovative furono le sue illustrazioni, un artista che non si formò in accademia e che sfidò il suo tempo divenendo il primo caricaturista di Mussolini negli anni del Regime. Di adozione napoletana si formò come autodidatta su ampie collezioni di libri d’arte e riviste di cui fu anche noto collezionista, in particolare sulla rivista tedesca “Jugend”. Macchia si recò Parigi, nel 1912: qui lavorò, tra le altre, per le riviste “Fantasio”, “Figaro” e per la spagnola ”La Revista Grafica” ma anche come grafico pubblicitario e cartellonista. Tornò a Napoli nel 1914 con numerose commissioni: realizzò pubblicità per ateliers d’alta moda e grandi società come Olivetti e La Rinascente; illustrazioni per riviste e giornali fra cui il mensile satirico napoletano “Ma chi è?…” che fu la sua prima esperienza (1909), “Il Roma della Domenica”, “IlGiorno”, “Modella”, “L’Universo”, “Il dilettante”, “Regina” , la rivista di carattere cinematografico “L’arte Muta” (1916-17), e per libri. Tra il 1920 e il ’25 istituì una “Impresa d’arte e pubblicità” a suo nome grazie alla quale incrementò la sua produzione.

Bibliografia P.Ricci, Arti figurative a Napoli dall’età umbertina al tempo del liberty, Napoli 1976; G.Salvatori, Eduardo Macchia. Appunti per una storia dell’illustrazione a Napoli tra Ottocento e Novecento in In Margine. Artisti napoletani tra tradizione e opposizione 1909-1923, a c. di M.Picone Petrusa, Milano 1986, pp. 171-177