Ribelle, anticonformista, polemico sia con i colleghi che con i clienti, per questo talvolta escluso dalle occasioni ufficiali della vita artistica partenopea. Gaetano Ricchizzi, studiò presso l’Istituto di Belle Arti di Napoli con Achille D’Orsi e Michele Cammarano ma principalmente con Tommaso Celentano. Nel 1904 fondò il quindicinale “Le Arti-Corriere degli Artisti” e collaborò con il polemico “Pro-Arte”, e a lui si deve l’organizzazione della I Esposizione Nazionale d’Arte di Napoli (1916) dove espose l’olio Ritratto dello scultore Russo. L’opera Il tricolore, esposto all’Esposizione Nazionale di Napoli nel 1915 fu acquistata dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma e gli fece guadagnare la stima del Boccioni, che dedicò anche al Ricchizzi il suo Manifesto Futurista ai pittori meridionali (1916). Il genere in cui meglio si espresse fu il ritratto, si ricordano quelli a Giuseppe Casciaro, a Saverio Gatto, a Riccardo Forster, a M.Giaquinto (1923). Numerosi e allo stesso modo intensi anche i suoi autoritratti.

Esposizioni 1911 Napoli (Promotrice), 1915-16 Napoli (I Esposizione Nazionale d’Arte), 1919 Napoli (Floridiana, I Mostra d’Arte), 1921 Napoli (I Biennale), 1930 Napoli (Circolo della Stampa, Personale), 1950 Napoli (I Mostra Regionale d’Arte del Circolo Artistico Politecnico), 1952 Napoli (I Mostra Regionale d’Arte del Circolo Artistico Politecnico, Retrospettiva) Bibliografia E.Giannelli, Artisti napoletani viventi, Napoli 1916; P.Ricci, Retrospettiva di Ricchizzi in “L’Unità”, 30 marzo 1956; L.Brancaccio, Gaetano Ricchizzi in In Margine. Artisti napoletani tra tradizione e opposizione 1909-1923, a c. di M.Picone Petrusa, Milano 1986, p. 42