Pittore, incisore, grafico e illustratore all'Accademia di Belle Arti di Palermo, ebbe come maestro uno dei più famosi artisti dell'epoca, Francesco Lojacono. A Roma nel 1903, conobbe Duilio Cambellotti che divenne suo Maestro in tutte le tecniche grafiche e lo introdusse nel mondo artistico romano. In questo periodo Rondini, prende parte alle più importanti mostre d'Arte, come l'esposizioni della Secessione, della Società di Amatori e Cultori e delle Biennali romane d'Arte. Per l'amico scultore Giovanni Prini, crea il suo Ex-libris e la copertina di un catalogo. Negli anni '30 collabora assiduamente con l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente dove si trova tutt'ora una consistente raccolta di sue opere. Per le scuole coloniali realizzò molte copertine e illustrazioni di libri per ragazzi e fece il manifesto della «Mostra conciaria pelli-Colonie Italiane» nel 1932. Scomparsa l'amata consorte, Ulderica Persichini famosa soprano che per lui lasciò le scene, il Rondini, cadde in una profonda depressione. Casualmente conobbe la tranquillità e la bellezza del Monastero di Grottaferrata, vicino a Roma, che calmò il suo grande dolore. La quiete e l'ottima sintonia con l’Archimandrita Padre Isidoro Croce, lo spinsero a chiedere di far parte della comunità dei Monaci criptensi, dove, finalmente, il 25 dicembre 1938 venne accolto come Oblato. Qui continuò a lavorare eseguendo anche molte icone nella loro tradizionale tecnica che è rimasta immutata per vari secoli. Nel 1952 gli viene concesso di esporre una sua mostra, poi donata all'Abbazia, che avrà all'inaugurazione Alcide De Gasperi. Espresse la sua arte anche nella Cattedrale di San Demetrio Megalomartire di Tessalonica, storica chiesa a Piana degli Albanesi vicino Palermo. Il maestro vivrà in serenità, nel Monastero fino al 1955 quando, per un attacco cardiaco, si spense tra i sui fratelli monaci. Il Comune di Grottaferrata, oggi lo ricorda con una via a suo nome. Rondini, disegnò e incise anche per l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato molti francobolli tra cui le serie per le Fiere di Tripoli, Libia , Somalia, Eritrea, per il Centenario delle Medaglie al Valore, il Bimillenario Oraziano ed il Centenario Belliniano, lasciando nella memoria della filatelia italiana, oltre 350 soggetti. Dell'artista, ricordiamo anche il raro manifesto per la "Mostra conciaria pelli-Colonie Italiane" del 1932 o le illustrazioni per "Re Moro-Autobiografia di un Cavallo" edito nel 1929 e il libro per ragazzi di Carlo Collodi "Giannettino" del 1936.
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