Intraprese, appena sedicenne, il mestiere di cesellatore frequentando contemporaneamente, ma senza metodo, l'Istituto di Belle Arti di Parma, per cui il suo vero maestro deve considerarsi il pittore Daniele De Strobel che lo indirizzò allo studio della natura all'aria aperta. A ventun'anni si trasferì a Roma e subito rimase affascinato dalla Campagna romana, dagli alberi, dai pastori e soprattutto dagli animali dell'Agro, innamorandosi in seguito delle «vedute limpide e selvagge della palude», per dirla con Cervesato, dove si era recato nel 1920 assieme all'amico conterraneo Amedeo Bocchi. Se all'inizio il disegno costituiva un rapido appunto per tradurre, in un secondo momento, in un olio o in un acquarello quei soggetti nelle forme plastiche che più gli erano care, con il passare del tempo «la singolare suggestione dell'ambiente, l'amara solitudine della terra incolta, la luminosità iridata dell'atmosfera, la vita errante degli animali» divennero l'occasione per quei delicati, felici ed immediati pastelli, «fiori di squisite indagini, destinati a diventare frutti negli sbalzi d'argento e d'oro» (Sapori). Prof. Renato Mammucari

"La collezione del museo di Traversetolo" - catalogo di A.M. Villa - Ed. U. Allemandi & C. (TO) "Gli artisti di villa Strobl-Fern" - catalogo di A.M. Damigella - Ed. De Luca (RM)