Presso l’Accademia di Belle Arti frequenta i corsi di Figura di Filippo Prosperi (1893-1899) e quelli serali di decorazione presso il Museo Artistico Industriale, allievo di Alessandro Morani. Sulla maniera di quest’ultimo e vicino anche a Carlandi, Anivitti si dedica a una luminosa pittura di paesaggio dal vero, dopo un esordio divisionista. Caratteristica della sua pittura è la capacità di rendere l’immediatezza emotiva del dato visivo. Partecipa al gruppo dei XXV della Campagna Romana (dove per il carattere schivo è soprannominato l’ “orso”) e alla Società degli Acquerellisti in Roma. In seguito aderì anche al gruppo degli Acquerellisti lombardi. Tra gli acquerelli più noti quelli rappresentanti l’Appia antica. Nel secondo decennio del secolo la casa editrice Astro trarrà da alcuni dei suoi acquerelli alcune cartoline di lusso con vedute italiane, che avranno gran successo di edizioni, anche straniere.

BIBLIOGRAFIA: - A.M.COMANDUCCI, ad vocem, in Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani moderni e contemporanei, 5° ed., I, Milano, 1982, p. 104 - La campagna romana tra Ottocento e Novecento, catalogo della mostra presso la galleria La Pinacoteca, a cura di E.M. ELEUTERI e P. PORTOGHESI, Roma, 1983, pp. 22-31 - R. MAMMUCCARI, Antichità e vedute di Anivitti, in “Roma ieri, oggi e domani”, 1991, XI, p. 31-35 - R. MAMMUCCARI, Filippo Anivitti: l’ “orso” dei XXV della Campagna romana, in “Arte nel tempo”, 1993, I. ESPOSIZIONI: 1907 - 1915: Roma, Mostra degli Acquarellisti 1900- 1921: Roma, Esposizione Internazionale di Belle Arti della Società degli Amatori e Cultori 1913: Roma, I Esposizione Internazionale «Secessione Romana» 1921-1923-1925: Roma, I –II - III Biennale Romana d’Arte 1931: Roma, I Quadriennale Nazionale d’Arte