Padre scultore, nel 1913 Aschieri si laurea a Roma presso la Scuola di Applicazione per Ingegneri con i maestri G. Calderini, G. Giovannoni e G.B. Milani. Dopo la guerra inizia a progettare edifici privati e insegna presso la Scuola di Applicazione per Ingegneri. Nel 1921 diventa assistente di G. B. Milani presso la cattedra di Caratteri degli Edifici. Con Amerigo Bandiera realizza alcuni ville ad Arcinazzo e a Fregene. Nel 1926 vince il concorso per il quartiere dell’Artigianato a Roma con il gruppo formato da L. Ciarrocchi, C. Vetriani, M. Marchi, M. De Renzie, C. Wittinch. Come urbanista partecipa al progetto “La Burbera ” (antico strumento dei muratori romani) (1929). Al 1929-30 risale la realizzazione della romana Palazzina de’ Salvi in piazza della Libertà. Con il “Gruppo Romano Architetti Razionalisti” partecipa alle attività di formazione del MIAR (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale). Membro del Direttorio del Sindacato Nazionale Fascista Architetti, insegna Scenografia - di cui è valente realizzatore per il teatro (Maggio Musicale fiorentino 1933-35, Teatro dell’Opera di Roma 1935-39, Teatro Greco di Siracusa, 1939 e Teatro alla Scala milanese, 1937-38) e il cinema (Scipione l’Africano, 1937) - presso il Centro Sperimentale Cinematografico (1935-37) e presso la Facoltà di Architettura (dal 1938).

BIBLIOGRAFIA: - V.B. Morpurgo, Pietro Aschieri, in “Rassegna Critica di Architettura”, n. 22, 1952 - P. Marconi, Pietro Aschieri, architetto romano, in “L’Architettura cronache e storia”, nn. 3,5,6,7,8, 1961; nn. 9-12, 1962 - Pietro Aschieri architetto (1889-1952), Roma, 1977 ESPOSIZIONI: 1931: Roma, II Esposizione Italiana di Architettura Razionale