Pittura, Ceramica, Grafica, Scultura, Illustrazione, Arti Decorative,
BIOGRAFIA
Origini modeste, a Faenza Baccarini frequenta a intermittenza dal 1894 la Scuola di Arti e Mestieri di Antonio Berti, dove studia il disegno, tecnica da lui prediletta insieme a carboncino e pastello per rappresentare sé stesso e raccontare i temi familiari a lui cari con vocabolario liberty e secessionista. Sperimenta anche la scultura e attorno a lui si crea a Faenza un vivace cenacolo di artisti coetanei e modernisti quali Guerrini, Drei, Ugonia, Melandri e Nonni. Dal 1901 con una borsa di studio segue le lezioni della Regia Accademia di Belle Arti a Firenze, dove conosce Dal Molin, Ferenzona e Costetti, e sperimenta un linguaggio divisionista libero, poi abbandonato. Un attacco di pleurite lo costringe presto di nuovo a casa, dove lavora per le Fabbriche Ceramiche Riunite. Nel 1903 fugge con la sua compagna Elisabetta Santolini - detta “la Bitta” - a Roma, dove trova il sostegno di amici come l’antiquario Sangiorgi, il musicista Guasco, lo scultore Prini e il critico Guelfo Civinini e frequenta le lezioni della Scuola del Nudo presso l’Accademia di Francia. Torna a Faenza nel 1904, lavora per la Maioliche Minardi e ispira i disegni del periodo alle novelle dell’amico emiliano Antonio Beltramelli. Mantiene i contatti con la capitale lavorando per “L’Avanti della Domenica” e si dedica a una produzione di carattere sociale ispirata a Pelizza da Volpedo, Segantini e Millet, come nei sei disegni (Il lavoro dei campi), poi riprodotti su cartoline, per la “Casa del Pane”, istituto di beneficenza creato dall’amico Sangiorgi a Roma (1906).
BIBLIOGRAFIA / ESPOSIZIONI
BIBLIOGRAFIA:
- F. Sapori, Artisti di Romagna. Domenico Baccarini e il suo cenacolo, Faenza, 1928
- A. M. Damigella, Modernismo, simbolismo, divisionismo, arte sociale a Roma dal 1900 al 1911, in 1870-1914. Aspetti dell’arte a Roma, catalogo della mostra a cura di D. Durbè, Roma, 1972, pp. XLII-LXIII e p. 72, nn. 440-457, con bibliografia
- Domenico Baccarini 1882-1907, catalogo della mostra documentaria e archeologica nel I centenario della nascita, a cura di R. Bossaglia, E. Golfieri, A.M. Damigella, G.C. Bojani, Faenza, 1983 (con bibliografia precedente)
- G. Fanelli, E.Godoli, Dizionario degli illustratori simbolisti e art noveau, I, Firenze, 1990
ESPOSIZIONI:
1904: Roma, sede del quotidiano “La Patria”, mostra personale del bianco e nero; Ravenna, Mostra Regionale Romagnola (medaglia d’oro)
1905: Venezia, VI Esposizione Biennale Internazionale d’Arte
1906: Milano, Esposizione Nazionale di Belle Arti (inaugurazione del Traforo del Sempione)
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Si è costituito l'Archivio Atanasio Soldati (Parma 1896-1953) con lo scopo di documentare il lavoro del Maestro e di realizzare il suo primo Catalogo Generale delle opere. L'Archivio, è pronto a ricevere materiale e documentazione su Atanasio Soldati e quanto altro sia utile a ricostruire la vita e le sue opere. È stato costituito anche il Comitato Scientifico per l'archiviazione e il rilascio dell'attestato per le opere originali del Maestro. Il Comitato chiede ai Collezionisti di poter esaminare le notizia di ogni opera, il materiale fotografico o le dichiarazioni di autenticità già rilasciate in passato e in particolare da Augusto Garau (1924-2010). Tutte le opere di comprovata autenticità verranno archiviate e pubblicate sul Catalogo Generale delle opere dell'Artista.