Modeste condizioni familiari permettono a Balestrieri di seguire solo in modo discontinuo a Napoli, dove si era trasferito, i corsi dell'Accademia di Belle Arti guidata da Palizzi e Morelli e le lezioni private di Gioacchino Toma. Nel 1894 si trasferisce a Parigi: lavora con Tofano come illustratore, inizia a dipingere soggetti musicali ispirati dall'amico convivente e violinista Giuseppe Vannicola ed esordisce pubblicamente nel 1897 - con "Aspettando la gloria" - al Salon, dove sarà presente costantemente fino al 1909. Nel 1900 il suo notissimo "Beethoven" gli vale la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi. Nel primo decennio del Novecento approfondisce la tecnica dell'acquaforte a colori e prosegue a dipingere soggetti musicali di ispirazione romantica ma anche temi sociali e storici. Trasferitosi a Napoli nel 1914 a causa della guerra, prende la direzione del Museo Industriale e poi dell'Accademia (1914-1938), dove lo si ricorda come attivo rinnovatore didattico. Alla metà degli anni venti risale il suo avvicinamento al Futurismo: col gruppo partecipa alla Biennale veneziana del 1926 presentando, tra gli altri, "Sensazioni musicali", opera che tenta di visualizzare la sensazione legata al suono.

BIBLIOGRAFIA: - S.DI GIACOMO, Lionello Balestrieri, Milano 1925 - V. D'ASTE, Lionello Balestrieri, Firenze 1942 - G.DI GENOVA, ad vocem, in Dizionario Biografico degli italiani, 5, Roma 1974, pp. 552-553 - L.E F. LUCIANI, Dizionario dei pittori italiani dell'800, Firenze 1974, pp. 33-34 ESPOSIZIONI: 1897-1909: Parigi, edizioni annuali del Salon 1900: Parigi, Esposizione Universale 1901-1910 e 1926: Venezia, IV-VIII e XV Esposizione Biennale Internazionale d'Arte 1902: Roma, Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, Esposizione Internazionale del Bianco e Nero 1903: Bruxelles, Salone Triennale di Belle Arti