Delpech è nato a Parigi nel 1778 e morto nel 1825. Fu un apprezzato e sensibile incisore che ha
"trasferito" in acquaforte, litografia o xilografia numerose opere di grandi pittori come
questa "Routes de Naples" tratta da un importante olio di Emile-Jean-Horace Vernet.
Testo dove è presente questa opera:
"Briganti laziali - Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015.
L'opera, racchiusa in pregiata cornice accompagnata di un certificato di autenticità, è proposta a €300.
Adolfo De Carolis (Montefiore dell´Aso nel 1874 - Roma 1928)
"Torso virile in marmo"
fotografia all’albumina (34 × 25 cm) 1900-1910, timbro artistico con dicitura b.s. "A.de Carolis" e il n. 10 scritto autografo.
De Carolis è stato pittore, incisore, illustratore, ceramista, scenografo, xilografo e anche un valente fotografo: le sue immagini del litorale Piceno, restano di grande valore artistico e culturale. "...Il Fondo della Galleria nazionale d’Arte moderna di Roma, è in possesso di un esclusivo gruppo di fotografie, dall’archivio privato di De Carolis, di vario genere e alcune realizzate direttamente dall’artista, dove traeva, spesso, suggerimenti e stimoli per la realizzazione delle sue opere...".
Come in questa foto, che evoca per la tensione muscolare la monumentalità michelangiolesca, si dimostra l’interesse dell’Artista per l’arte rinascimentale,
espressa in molti suoi affreschi.
L’Artista A. de Carolis, ha avuto una lunga collaborazione con Gabriele D’Annunzio, con le illustrazioni per la "Francesca da Rimini", i disegni per "La fiaccola sotto il moggio" e la scenografia teatrale della "Figlia di Jorio", con le xilografie per i celebri motti dannunziani, firmati "de Karolis"e le decorazioni delle "Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi" e molti altri lavori. Per Giovanni Pascoli illustra i testi "Myricae" e "I Canti di Castelvecchio" e successivamente "Primi Poemetti" e "Poemi Conviviali". Esegue, nel 1907 degli affreschi nel Salone delle Feste del palazzo del Governo di Ascoli Piceno e l’anno dopo concorre per la decorazione del Salone del Palazzo del Podestà di Bologna ottenendone l’assegnazione. Nel 1916 esegue un grande affresco nell’Aula Magna dell’Università di Pisa che purtroppo verrà distrutto durante la IIº guerra ed è chiamato a decorare nel 1922 la Sala del Consiglio Provinciale di Arezzo. Nel 1926, disegna i vetri e i mosaici per la Cappella della Villa Puccini a Torre del Lago e inizia la decorazione della Cappella di San Francesco a Padova. Riesce a misurarsi, ad alto livello, in tutte le espressioni artistiche, perfino nell’arte applicata con banconote, titoli, diplomi, etichette e manifesti. Appassionato di arte popolare, si interessa alle opere tessili e alle decorazioni tradizionali dei mobili. Si cimenta anche nella ceramica collaborando prima con Richard-Ginori e la Cantagalli e dopo con la ditta "Matricardi". A febbraio del 1928, De Carolis a soli 54 anni muore a Roma e nel 1950 il Comune di Montefiore dell’Aso ne richiede le spoglie per collocarle nella monumentale Chiesa di San Francesco.
L’opera, racchiusa in un cartoncino sagomato, è proposta a €450.
Théophile Emmanuel Duverger, valido e conosciuto artista ci ha lasciato questa opera che è
stata replicata da diversi altri pittori quali Filippo Ferrari, Salvatore Marroni e il Cottafavi,
con leggere varianti nella "posa" del brigante. Duverger ha sempre mostrato una vasta
capacità nella scelta dei soggetti, dalle più note scene allegre di vita domestica e in particolare
con scene di bambini, alle opere rivolte ad un pubblico più aristocratica, concentrate sul lusso
dell'ozio e lo splendore degli ambienti interni. Nel 1889 all'Exposition Universelle di Parigi,
una sua opera ha ricevuto una medaglia di bronzo, mentre nel 1893 la sua opera
"L'intemperanza" fu esposta al Columbian Exposition di Chicago. Ha lavorato a lungo
presentando i suoi lavori al Salon di Parigi fino al 1898. Esempi del suo lavoro sono presenti
nel Musée des Beaux Arts, Bordeaux; Le Musée Artistique et Archéologique, La Roche-sur-
Yon e la London Guildhall Art Gallery. Nasce nel 1821 ma la data della sua morte non è nota
(forse nel 1901).
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015.
L’opera, racchiusa in pregiata cornice e provvista di un certificato di autenticità, è proposta a €150.
I briganti per procurarsi il denaro necessario per sopravvivere assalivano singoli viaggiatori o
addirittura le diligenze che li trasportavano appropriandosi dei bagagli che spesso
contenevano oggetti di valore; c'era anche un altro mezzo per procurarsi denaro senza
uccidere le vittime che avevano sequestrato: comunicavano alle famiglie delle persone rapite
quale sarebbe stata la loro sorte se non veniva pagato un riscatto, più o meno elevato e che era
l'unico mezzo per salvar loro la vita e farli rimettere in libertà. Un tale "incidente di viaggio"
capitò ad Achille Jacques Devéria, artista in particolar modo dedito alla litografia, tecnica con
la quale ritrasse una gran serie di personaggi. Ma anche lui, venne rapito e il capo brigante al
posto del riscatto preferì farsi "immortalare" con la sua donna attorniato dagli altri
componenti della banda che osservano con interesse la scena successivamente riprodotta dallo
stesso artista in questa litografia. (Questa immagine è stata utilizzata per la copertina del
Testo "Briganti laziali - Testimonianze incise di un'immagine")
Testo dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015.
L’opera, racchiusa in pregiata cornice e provvista di un certificato di autenticità, è proposta a €370.
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Si è costituito l'Archivio Atanasio Soldati (Parma 1896-1953) con lo scopo di documentare il lavoro del Maestro e di realizzare il suo primo Catalogo Generale delle opere. L'Archivio, è pronto a ricevere materiale e documentazione su Atanasio Soldati e quanto altro sia utile a ricostruire la vita e le sue opere. È stato costituito anche il Comitato Scientifico per l'archiviazione e il rilascio dell'attestato per le opere originali del Maestro. Il Comitato chiede ai Collezionisti di poter esaminare le notizia di ogni opera, il materiale fotografico o le dichiarazioni di autenticità già rilasciate in passato e in particolare da Augusto Garau (1924-2010). Tutte le opere di comprovata autenticità verranno archiviate e pubblicate sul Catalogo Generale delle opere dell'Artista.