Finita la scuola, dal 1966 lavora all’Italsider di Taranto, sono gli anni dell’avanguardia e Settanni frequenta mostre e gallerie, studia le foto ed i cataloghi degli artisti del momento. Nel 1975 pubblica per la casa editrice Nuovo Foglio il libro"Voligrammi", una serie di fotografie nate da uno studio geometrico sul volo degli uccelli. Due anni più tardi incontra Renato Guttuso, con cui realizza un libro fotografico sulla Sicilia del grande pittore e diventandone tra il 1978 ed il 1983, suo assistente e fotografo personale, come si dimostra nel libro del 1984 "Guttuso: fotografia quotidiana". Nel 1986 Settanni si reca a Parigi e partecipa al Mois de la photo. Nel 1989 alla galleria Rondanini di Roma espone 77 ritratti, di Moravia e Fellini e da Mastroianni a Lina Wertmüller, da Benigni a Troisi e Morricone, da Leone a Manzù e altri, tutti fotografati rigorosamente vestiti di nero. In occasione del Cinquecentenario dell'impresa di Cristoforo Colombo, per la Presidenza del Consiglio l'artista realizza nel 1992 i ritratti di Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia e Renzo Piano e nello stesso anno crea il Calendario Piaggio 1993. Nel 1994 Settanni esegue una serie fotografica ispirata ai Tarocchi.e la serie dei segni dello Zodiaco che viene acquistata dal Museo della Fotografia di Parigi, il più importante museo fotografico d’Europa. Proprio la Maison Européenne de la Photographie (MEP) gli commissiona nel 1995 l'Alfabeto dei francesi a Roma. Dal 1998 al 2005, Settanni fotografa città colpite dalla guerra come Mostar, Sarajevo, e Kabul realizzando immagini per lo Stato Maggiore dell'Esercito italiano. Ottiene il premio Lubiam, quello Sabbioneta nel 1995, il premio Lido Azzurro Ricognition e di Taranto, il Pericle D'Oro per la fotografia, il premio Bovaino e nel 2000 il premio Pisa per la fotografia. Dopo aver ritratto alcuni fra i più importanti personaggi del mondo, della cultura e dello spettacolo, scompare a Roma nel 2010. Questa foto è stata esposta per la prima volta alla Mostra U.P.J.- Università Popolare Jonica a Taranto, nel Gennaio 1971.
La litografia di Charles Motte (1785-1836) – tratta da un olio di Francisque Martin Grenier de Saint Martin (1793-1867) conservato nella Galleria del Palazzo Reale e tirata a Parigi sotto la direzione di J. P. Quénot – rappresenta uno scontro tra briganti e gendarmi pontifici nel quale i primi stanno per soccombere all’irruenza dei gendarmi a cavallo. Già durante l’Impero venne istituito il praefectus vigilum nominato proprio per dare la caccia a quei briganti che, approfittando dei sicuri rifugi tra le impervie montagne e nei fitti boschi, incutevano terrore a chi percorreva le strade consolari. Eppure, i viaggiatori, per andare da Roma a Napoli, preferivano il tracciato della via Appia, anche se infestata dai briganti, piuttosto che rischiare il viaggio per mare, dove al pericolo del naufragio, si aggiungeva la minaccia dei pirati i "praedones" che compivano le loro “imprese” sul mare.
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 150.
La litografia di Joly (Parigi 1798-1874) – da un disegno di Marie Gabrielle Coignet (Parigi 1793-1850), animato nelle figure da Victor Adam (Parigi 1801-1866) – documenta un’aggressione ad un viandante catturato da una banda di briganti. Già durante l’Impero fu istituito il praefectus vigilum nominato proprio per dare la caccia a quei briganti che, approfittando dei sicuri rifugi tra le impervie montagne e nei fitti boschi, incutevano terrore a chi percorreva le strade consolari. Eppure, i viaggiatori, per andare da Roma a Napoli, preferivano il tracciato della via Appia, anche se infestata dai briganti, piuttosto che rischiare il viaggio per mare, dove al pericolo del naufragio, si aggiungeva la minaccia dei pirati i "praedones" che compivano le loro “imprese” sul mare.
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 130.
Il fenomeno del brigantaggio va inquadrato, in quella rivolta spontanea, anche se anarcoide, dei contadini meridionali contro il nuovo Stato – che, ai loro occhi, aggiungeva nuove forme di oppressione a quelle antiche – così come “denunciano” le due incisioni, che qui proponiamo, di Jacottet, con figure di V. Adam tratte da un disegno di Marie Gabrielle Coignet del 1840, nelle quali alcuni viandanti vengono aggrediti e depredati. Una feroce lotta di classe, di cui scriveva Alessandro Bianco di Saint-Joriz nel 1864: «Malgrado la vernice politica di cui si vogliono intonacare questi briganti, essi non sono che pretti ladri e della specie la più infima e brutta. La loro missione non è che quella di spargere il terrore e lo spavento, rubando ed incendiando. Volergli dare un carattere politico, gli è un concedergli una qualità che assolutamente non hanno. Nelle loro invasioni gridano è vero, a tutta gola, viva Francesco II; spezzano, ove il trovano, il ritratto di re Vittorio Emanuele e quello di Garibaldi; portano seco un cencio qualunque a guisa di stendardo, purché non sia né verde né rosso. Ma in fine de’ conti non sono che ciurme di ladri prezzolati, il di cui scopo finale è il bottino».
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 130.
Il fenomeno del brigantaggio va inquadrato, in quella rivolta spontanea, anche se anarcoide, dei contadini meridionali contro il nuovo Stato – che, ai loro occhi, aggiungeva nuove forme di oppressione a quelle antiche – così come “denunciano” le due incisioni, che qui proponiamo, di Jacottet, con figure di V. Adam tratte da un disegno di Marie Gabrielle Coignet del 1840, nelle quali alcuni viandanti vengono aggrediti e depredati. Una feroce lotta di classe, di cui scriveva Alessandro Bianco di Saint-Joriz nel 1864: «Malgrado la vernice politica di cui si vogliono intonacare questi briganti, essi non sono che pretti ladri e della specie la più infima e brutta. La loro missione non è che quella di spargere il terrore e lo spavento, rubando ed incendiando. Volergli dare un carattere politico, gli è un concedergli una qualità che assolutamente non hanno. Nelle loro invasioni gridano è vero, a tutta gola, viva Francesco II; spezzano, ove il trovano, il ritratto di re Vittorio Emanuele e quello di Garibaldi; portano seco un cencio qualunque a guisa di stendardo, purché non sia né verde né rosso. Ma in fine de’ conti non sono che ciurme di ladri prezzolati, il di cui scopo finale è il bottino».
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 150.
Se stai cercando approfondimenti su particolari artisti e sulle loro opere, inoltrarci una richiesta precisa. Attingendo al nostro archivio e alle conoscenze dei nostri esperti, cercheremo di darti risposte utili.
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Si è costituito l'Archivio Atanasio Soldati (Parma 1896-1953) con lo scopo di documentare il lavoro del Maestro e di realizzare il suo primo Catalogo Generale delle opere. L'Archivio, è pronto a ricevere materiale e documentazione su Atanasio Soldati e quanto altro sia utile a ricostruire la vita e le sue opere. È stato costituito anche il Comitato Scientifico per l'archiviazione e il rilascio dell'attestato per le opere originali del Maestro. Il Comitato chiede ai Collezionisti di poter esaminare le notizia di ogni opera, il materiale fotografico o le dichiarazioni di autenticità già rilasciate in passato e in particolare da Augusto Garau (1924-2010). Tutte le opere di comprovata autenticità verranno archiviate e pubblicate sul Catalogo Generale delle opere dell'Artista.