L’opera che ha reso celebre lo scultore è la grande statua della Madonna(alta oltre 8 metri) scolpita e fusa in bronzo dorato, nella Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli a Terni intorno al 1930, posta sul fastigio della Basilica di Santa Maria degli Angeli che custodisce la Porziuncola ad Assisi. Sempre in Umbria a Papigno nella Chiesa dell'Annunziata, che fu riconsacrata con nuovi ed importanti ornamenti nel primo novecento, nel tabernacolo dell’altare maggiore la porta in bronzo è firmata Colasanti. (Tondo di 40cm. di circ.)
L’Opera racchiusa in pregiata Cornice è proposta a € 450.
La litografia di Filippo Ferrari intitolata "Il Sonninese" a ben vedere, potrebbe essere stato ispirato da un acquerello del sor Meo Pinelli intitolato "Briganti di Sonnino con le loro donne", ove gli uomini si riconoscono per il tipico cappello a cono. Sonnino era terra di briganti ed infatti spesso e volentieri nelle diverse vedute artistiche di questo paese, arroccato sopra un aprico monte, si intravedono sempre uomini, con il classico cappello a cono.
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 100.
A causa della loro esistenza fatta di rapine, fughe, violenze, condotta sempre alla macchia e lontano dai centri abitati, i momenti idilliaci non dovevano essere numerosi nella vita selvaggia dei banditi, ma gli artisti protagonisti del Grand Tour spesso raffigurarono il brigante, con la propria famiglia, in un momento di rilassata tranquillità: nell’accurata litografia riprodotta, acquerellata con soavi tinte di colore, anche l’anonimo artista ha fatto mettere in posa la famiglia del brigante, in un atteggiamento costruito ad hoc con particolari che rendono più vivo e toccante il quadretto familiare. Ecco, quindi, l’incrociarsi di sguardi, con il brigante che con il pugnale in mano, a dimostrare che mai abbassava la guardia, sembra assorto in se stesso. La sua compagna, invece, ha lo guardo rivolto verso di lui ed appare quasi corrucciata, tiene a sé il figlio più piccolo che si tocca i capelli, forse perché intimidito. Figure più defilate sono la figlia maggiore e il cane pastore che, apparendo vecchio e stanco, conferisce alla scena un’atmosfera intimistica, tutta particolare ed intrisa di realismo.
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità è proposta a € 280.
Sulla figura dei Briganti, nonostante la giusta condanna di talune loro scelleratezze, si venne a formare un’iconografia romantica, tutta incentrata su questo tema. Sul Brigante, delle sue imprese e dei suoi modi di vita, sono stati vivacemente ritratti dai molti degli artisti stranieri viaggiatori del Grand Tour, quali il monegasco Wilhelm Gail (1804-1890), un pittore specializzato in paesaggi d’architettura che, giunto in Italia nel 1825, rimase affascinato dai racconti che aleggiavano intorno ai briganti, al punto da cimentarsi anche nella pittura di genere con un certo successo, almeno a giudicare da questa litografia nella quale si descrive il momento drammatico, della moglie del brigante che, per sfuggire alla cattura, tenta la fuga con i figlioletti dal sepolcro antico (di cui era costellata la Campagna tra Roma e Napoli) che era stato adattato a covo.
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 140.
Tra gli artisti stranieri viaggiatori del Grand Tour, il monegasco Wilhelm Gail (1804-1890), un pittore specializzato in paesaggi d’architettura, giunto in Italia nel 1825, rimase affascinato dai racconti che aleggiavano intorno ai briganti, al punto da cimentarsi anche nella pittura di genere con un certo successo. In questo suo lavoro si descrive il momento drammatico di un brigante che viene assalito dai pecorai, forse stanchi delle sue vessazioni o ruberie. Questa rara litografia riveste un particolare interesse, non solo artistico, ma anche storico e sociale, perché si discosta dal cliché del brigante visto come difensore del popolo e lo tratteggia in una dimensione più vera e brutale, distante dall’aura romantica di cui l’avevano circondato i racconti di gentildonne, intellettuali ed artisti del primo Ottocento, suggerendo che, in definitiva, il brigante fosse invece un grassatore ed assassino.
Testi dove è presente questa opera:
"Briganti laziali, Testimonianze incise di un'immagine" a cura di V. De Caprio e R. Mammucari, Ed. LuoghInteriori 2015. (Questo testo sarà dato in omaggio per almeno tre opere acquistate)
L’Opera, racchiusa in pregiata Cornice e provvista di un Certificato di Autenticità, è proposta a € 140.
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Si è costituito l'Archivio Atanasio Soldati (Parma 1896-1953) con lo scopo di documentare il lavoro del Maestro e di realizzare il suo primo Catalogo Generale delle opere. L'Archivio, è pronto a ricevere materiale e documentazione su Atanasio Soldati e quanto altro sia utile a ricostruire la vita e le sue opere. È stato costituito anche il Comitato Scientifico per l'archiviazione e il rilascio dell'attestato per le opere originali del Maestro. Il Comitato chiede ai Collezionisti di poter esaminare le notizia di ogni opera, il materiale fotografico o le dichiarazioni di autenticità già rilasciate in passato e in particolare da Augusto Garau (1924-2010). Tutte le opere di comprovata autenticità verranno archiviate e pubblicate sul Catalogo Generale delle opere dell'Artista.